La cucina della Sardegna offre una varietà enorme di prodotti gastronomici. Oggi un numero selezionato di ristoranti ed aziende agrituristiche permette di gustarne i piatti tipici.
La cucina della Sardegna offre una varietà enorme di prodotti gastronomici. Essi vengono in buona parte dalla semplice tradizione agropastorale, ma anche dall’attaccamento alle culture locali e dai segni lasciati dai tanti popoli che hanno abitato l’isola. Sono prodotti profondamente legati alla storia, alla cultura, ai riti del territorio e quindi a particolari periodi dell’anno:
i pani e i dolci che si preparano a Novembre per i defunti, a Gennaio per S. Antonio e a Pasqua, in Inverno e in Primavera, i piatti legati al ciclo del maiale e della pecora. La cucina contadina di Sassari, quella di mare di Castelsardo e Alghero, specializzata nell’aragosta, quella tipica di Carloforte che predilige il tonno. Quello che fino a pochi anni fa era prodotto a livello familiare per il consumo di pochi, è oggi reperibile grazie a piccoli artigiani che producono ad alto livello, secondo la tradizione, in piccoli laboratori che panificano nel forno a legna i pani tipici, (quello della transumanza, il “carasau”, in particolare).
Eccellente, inoltre, la produzione di formaggi pecorini differenti per qualità e stagionatura, la deliziosa bottarga di muggine, il rinomato olio di oliva dal sapore consistente, il torrone.
Un numero selezionato di ristoranti ed aziende agrituristiche permette oggi di gustare i piatti tipici ma esistono anche i pranzi all’aperto in Gallura (con la famosa “suppa cùata”) e quelli con i pescatori del Sinis.
Il vino ha una storia antica, sono stati trovati in un villaggio nuragico presso Dorgali i semi che dimostrano che i sardi bevevano vino “cannonau” almeno mille anni a.C. I vini sardi cominciano a essere conosciuti ed apprezzati dagli appassionati.
Condizioni ambientali particolarmente favorevoli permettono di produrre rossi robusti e corposi (cannonau e carignano), eccellenti vini da dessert (il nasco, la malvasia di Bosa, la vernaccia di Oristano), ottimi sono i bianchi. Fra questi ultimi, merita di essere ricordato il “vermentino di Gallura D.O.C.G”, prodotto dal fermentino, antico vitigno arrivato dalla Corsica in Sardegna.
Il – fermentino – qui ha trovato l’equilibrio ideale fra clima e terreno per regalarci questo vino di qualità superiore, dal gusto secco e dal profumo intenso. “La strada del vermentino”, con la visita al museo del vino di Berchidda, è sicuramente uno degli itinerari enogastronomici più interessanti.